Stava, 19 luglio 1985 di Luisa Pachera Un testo teatrale per non dimenticare Alle ore 12.22 minuti del 19 luglio del 1985 gli argini dei bacini di decantazione mineraria posti appena sopra il paese di Stava in Trentino, crollano, prima cede quello superiore, poi quello inferiore ed è l’inferno. La colata di fango è composta da 180.000 metri cubi di acqua e limo e da 40-50.000 metri cubi di materiale raccolto lungo il percorso, terra, sassi, alberi, pezzi di case, fontane, automobili, panchine... Scende e spazza la valle a una velocità di 90 chilometri l’ora, sbriciola 8 ponti, 53 case d’abitazione, 4 alberghi e 6 capannoni. Arriva ai ponti di Tesero in 2 minuti e 49 secondi, li supera con ferocia e finalmente si smorza nell’Avisio. Lascia alle sue spalle 268 morti. indietro |
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